Da oltre vent’anni si distingue per la versatilità dei suoi orizzonti esecutivi, per il virtuosismo e la passione che si ritrovano nel suo vasto repertorio, per la curiosità delle sue incisioni discografiche e per gli inediti progetti che l’hanno vista collaborare con l’Ircam – Centre Pompidou di Parigi e la Fondazione Spinola-Banna. Si è imposta giovanissima sulla scena internazionale, aggiudicandosi a 17 anni il secondo premio al Concorso Liszt di Utrecht. La sua attività concertistica non conosce confini e ampio è il ventaglio delle sue collaborazioni con importanti orchestre e celebri direttori. Alla carriera pianistica affianca un’intensa attività didattica.
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Fazioli è un’eccellenza italiana, e infatti è sinonimo di competenza, passione, intelligenza e molta creatività. Proprio per questo, nel mio studio personale sono presenti due strumenti e uno di questi non poteva che essere un Fazioli 278: uno strumento dal suono caldo ed avvolgente, con un’azione meccanica leggera dove posso lavorare e perfezionare le mie scelte artistiche. Insomma, una Ferrari dei pianoforti. E come una Ferrari, ascolto l’evoluzione che i pianoforti hanno avuto negli anni, ogni volta che mi reco nella fabbrica di Sacile. Evoluzione costante grazie alla curiosità dell’ingegnere Paolo che fa si che uno strumento sia sempre diverso dall’altro, che abbia una personalità che guarda al futuro, che curi la meccanica così come il suono chiaro e cristallino, qualità che amo in uno strumento.