Con i suoi ventisei anni di attività, il Trio di Parma è una delle formazioni cameristiche più “longeve” sul panorama internazionale.
Nato presso il Conservatorio della propria città, il Trio è considerato l’erede musicale del leggendario Trio di Trieste, al quale deve la sua formazione. Nel 1994 è stato insignito del “Premio Abbiati”. Le affermazioni ai concorsi internazionali di musica da camera più importanti, dal Vittorio Gui di Firenze all’ARD di Monaco, hanno dato impulso all’intensa carriera concertistica del Trio, sia in Italia che all’estero. Da Salisburgo a Duino, da Fiesole a diversi Conservatori italiani, ambitissimi sono i corsi e le masterclass tenute dai tre Maestri.
Il ritorno del Trio di Parma alla Fazioli Concert Hall è segnato da un programma monografico su Beethoven. Sul palco si incontreranno, giocoforza, tre strumenti di costruttori italiani: un violino Giovanni Battista Guadagnini del 1744, un violoncello Vincenzo Panormo del 1775 e naturalmente il grancoda Fazioli.
« Complesso maturo e di notevole levatura artistica…
Quello che ci ha regalato era degno di ammirazione
e di profonda emozione… Dotati di una presenza musicale
autorevole, effetto di chiarezza musicale ed interpretativa,
di preparazione e consapevolezza espressiva sorprendente,
i tre sono una realtà rassicurante. »
Angelo Foletto (La Repubblica)
LUDWIG VAN BEETHOVEN (Bonn, 1770 - Vienna, 1827)
Introduzione e Variazioni in sol maggiore, op. 121a
sul Lied "Ich bin der Schneider Kakadu", dal Singspiel "Die Schwestern von Prag" di Wenzel Müller
Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore, op. 70 n. 1, “Spettri”
Trio per archi e pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore op. 97, "L’Arciduca”