Maurizio Baglini

Nato a Pisa nel 1975 e vincitore a 24 anni del “World Music Piano Master” di Montecarlo, il pianista Maurizio Baglini è tra i musicisti più brillanti e apprezzati sulla scena internazionale. Ha al suo attivo un’intensa carriera concertistica in Europa, America e Asia: oltre milleduecento concerti come solista e altrettanti di musica da camera. Il suo vasto repertorio spazia da Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, Liszt e Schumann. Intenso anche il suo impegno sul fronte discografico.

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Ho acquistato nel 2009 un grancoda Fazioli, dopo aver scoperto questo meraviglioso strumento nel 1998 a Rimini. Undici anni di sperimentazioni, di acquisizione di un budget necessario a me nell’investimento del futuro e la consapevolezza di scoprire uno strumento che da lì in poi mi avrebbe accompagnato tutta la vita ! Sono particolarmente orgoglioso di possedere dunque il Fazioli F278 1660, strumento frutto di vari test effettuati a Sacile fra me in veste di pianista e Paolo Fazioli in veste di ingegnere– costruttore e, direi, creatore di uno strumento diverso, in antitesi con la civiltà di consumo e di standardizzazione in cui viviamo oggigiorno. Uno strumento quindi che ha come paradigma fondamentale la stereofonia e la miglior possibilità esistente di raggiungere le dinamiche del piano e del pianissimo, ai limiti dell’udibilità. Uno strumento che ispira il pianista nel concetto, quanto mai necessario oggi, di improvvisazione estemporanea delle esecuzioni,  troppo spesso vittime di una ricerca fine a sé stessa e prive di quella curiosità e quella spregiudicatezza che rende ogni performance diversa dalla precedente e dalla successiva. Uno strumento che dura e migliora nel tempo e che dà spazio ineguagliabile all’individualità dell’interprete. Da non dimenticare, poi, che Paolo Fazioli investe tantissimo in sperimentazione e ricerca, conscio del fatto che nessun risultato, per quanto ottimale, possa e debba essere considerato definitivo. In un mondo che tende ad omologare usi e costumi, Fazioli riporta in auge il concetto qualitativo dell’individualità, fonte certa di un progresso artistico e civile.

 

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