È una delle più acclamate interpreti bachiane, ma il suo repertorio spazia con disinvoltura dal barocco al contemporaneo. Angela Hewitt ha “respirato musica” sin dalla nascita. Il padre, titolare dell’organo della Cattedrale di Ottawa, le ha trasmesso l’amore per la perfezione formale e la profonda spiritualità della musica di Bach. Angela ne ha affrontato tutto l’imponente corpus per tastiera, registrandolo per Hyperion in dieci anni e sviscerandone l’inarrestabile flusso di idee, il senso della gioia e della danza, il rigore sopra il quale ferve un’inesauribile fantasia.
Personalità decisa, instancabile, dotata di una severa autodisciplina, la straordinaria pianista canadese ha avuto per mentore Jean-Paul Sévilla, che l’ha avvicinata in particolare alla musica francese. Il programma del suo ritorno a Sacile diviene una sorta di excursus delle sue più celebrate interpretazioni e di alcuni degli autori che le sono più affini: Bach, Scarlatti, Ravel e Chabrier.
« Qui vi sono tutte le cifre stilistiche della Hewitt - ritmi
danzanti, tocco ricco di sfumature e brillante chiarezza.
Colora ogni voce in modo così caratteristico da poterla
sentire nel bel mezzo delle strutture più complesse.
Ma la sua più grande conquista è la rivelazione della
profondità spirituale che pervade questo lavoro.
Diventa non solo un’esplorazione di tutto ciò che può fare
il contrappunto, ma un’esplorazione di tutto ciò che può fare
la musica. E ancora di più. »
Pamela Margles (www.thewholenote.com, sul CD di Angela Hewitt “Bach: The Art of Fugue”)
JOHANN SEBASTIAN BACH (Eisenach, 1685 – Lipsia, 1750)
Partita n. 1 in si bemolle maggiore, BWV 825
Partita n. 2 in do minore, BWV 826
DOMENICO SCARLATTI (Napoli, 1685 - Madrid, 1757)
MAURICE RAVEL (Ciboure, 1875 - Parigi, 1937)
EMMANUEL CHABRIER (Ambert, 1841 - Parigi, 1894)
Bourrée Fantasque